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La pittura, come altre forme d’arte, è tecnica, inventiva e, soprattutto, amore.

Un amore smisurato che dalla adolescenza ti accompagna per tutta la vita, con periodi dormienti ed altri trascinanti.

Ho attraversato tutti gli spazi di questa arte sublime, incontrando piccoli tesori nascosti dietro un filo d’erba, in un respiro del vento.

Ho usato tecniche di mia concezione per realizzare voli cosmici, le vite, le impronte, umane e vegetali, i monumenti, le figure…

Ho cercato, non senza difficoltà, di testimoniare il tempo, il mio tempo, senza ingannare me stesso con ricerche su chi o cosa mi ha preceduto lasciando uno scrigno di gemme abbaglianti.

L’amore del bello è proprio della nostra cultura, spesso descritta come superata, non allineata con la contemporanea ricerca del sensazionale, che sovente rasenta l’orrido.

Ho imparato che dalla sofferenza germoglia quello spirito divino che è proprio dell’Uomo e della natura.

Vorrei parlare come Rumi, stupefacente poeta persiano tanti secoli fa: “vorrei dipingere come dipinge la natura, senza preoccuparmi di chi guarda e di cosa pensi.

BM