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Portfolio

  • Opere

Amo questa città, Pisa, ed i suoi monumenti straordinari fatti di pietra viva, che ancora conserva le tracce di coloro che li hanno edificati; tra essi, il Battistero, grande divina mammella, e la Spina, prezioso gioiello in continuo dialogo con il fiume Arno. E poi Roma, la città che trattiene e conserva lo spirito di una civiltà irripetibile fumante di sacrificio e di maestosità. Da ultimo un San Giovanni di Morbegno che esprime la fede, la tenacia, la volontà di un popolo scolpito nel granito.

Olio su tela o cartonlegno. Come nei disegni, la figura femminile viene sublimata in una realtà immaginaria.

Sono autentici ritratti di persone che hanno lasciato traccia su cartoni elaborati.

Si nasce da soli, si vive spesso soli, anche se apparentemente circondati da affetti, e si è soli anche quando siamo feriti fisicamente e spiritualmente. La solitudine è una realtà, un abito che ci veste per tutta la vita, e più la vita si prolunga più l'abito si logora e si consuma; ma a volte basta un saggio intervento a ridargli lo spendore che merita, basta una carezza, e da questo abito affiora la dignità regale propria di qualsiasi essere umano.

Ho messo delle lumache su cartonlegno asciutto. Si sono mosse cercando la fonte di umidità disposta sull'altro lato del cartone. Hanno lasciato le loro tracce.

Cartoni e tele sono rimasti per mesi all'aperto. Sono testimonianze di pioggia, sole, foglie, anmali. Tutti elaborati ad olio.

I fiori sono esplosione di colori e profumi. Le erbe sono la linfa vitale del pianeta. Ho dipinto le erbe. Ne ho seguito le tracce lasciate sui colori come fossi stato un insetto alla ricerca della luce.

Cartoni sotto la pioggia. Li ho messi al sicuro per tempo. Ho scaraventato colore olio diluito e, come per magia, le gocce riaffiorarono lasciando la loro immagine sul cartone. Erano tutte diverse e venivano da lontano, forse si sono formate ai caraibi secoli fa; forse hanno veduto Colombo arrivare nel Nuovo Mondo e ne trattengono le immagini.

In una catasta di legna, i tronchi tagliati manifestano la loro età dal numero dei cerchi concentrici. Ho trasferito il tutto all'Uomo, alla sua serie di cerchi di diverso numero significando che ognuno ha la sua vita, la sua storia inconfondibile.

Disegni realizzati su carta.

La vittima veniva strettamente legata al carnefice in modo da coinvolgerlo nella decomposizione. Una cruda immagine che potrebbe metaforicamente rappresentare alcune realtà contemporanee...

Matita, polvere indaco, gomma pane su cartone grigio.

Un falco sorvola la campagna dove il lavoro dell'uomo si coniuga con lo spendore della natura. Il nobile rapace ci invia magicamente queste immagini.

Su alcuni sacchi di juta, plurisecolari, trovati in una soffitta, ho riportato immagini di personaggi simbolo della storia romana. Ho usato colori ad olio cercando di non alterare la dignità del supporto e quella del soggetto.

Siamo tutti affascinati e quasi timorosi al cospetto dell'incredibile spettacolo offerto da un cielo stellato, soprattutto se liberi da inquinamento luminoso. Ho immaginato di poter viaggiare tra la miriade di astri che da sempre accompagnano la vita dell'uomo, a velocità non misurabile come è quella del pensiero, mio e dei tanti che nel tempo ne hanno condiviso il destino.

1963: China su carta. Serie realizzata avendo a tema lo stabilimento STANIC di Livorno. Le uniche superstiti. 2020: Penna Stabilo su cartoncino. Tema antichi lecci potati. Sette alberi che ho battezzato con i nomi dei giorni della settimana. I loro rami troncati ricordano le statue lignee trecentesche del museo di San Matteo di Pisa, tutte prive di braccia.